sabato 4 novembre 2017

Discussione sulle Leggi - Platone - Omosessualità - Libro viii - ottavo - 8

Sappho and Alcaeus · The Walters Art Museum

Clinia, uno dei personaggi del dialogo, è stato incaricato dalla città di Cnosso di emanare quelle leggi che ritiene migliori per una colonia che i Cretesi hanno intenzione di fondare, e si rivolge all’ Ateniese Platone. Il quale attraverso la riflessione teorica sulle leggi cerca di capire come applicarle alle esigenze pratiche della nuova colonia cretese.

Nell’ottavo libro, la preoccupazione di Platone riguarda il liberalismo sessuale:

“Non appena giunsi nel mio discorso alla questione riguardante l'educazione, vidi ragazzi e ragazze che si facevano reciprocamente manifestazioni d'affetto: e fui naturalmente colto dal timore, pensando che cosa si dovesse fare in uno stato simile in cui i giovani e le giovani sono bene allevati, liberi dalle fatiche più pesanti che attenuano il desiderio di eccessi, occupati tutti quanti, per tutta la vita, a fare sacrifici, feste, e cori.”

I giovani "borghesi" privi di preoccupazioni passavano il tempo a fare incularella dunque quello che preoccupa il padre della civiltà Europea sono le conseguenze a cui porta il cedere alle passioni e ai piaceri della carne:

“In che modo allora, in questo stato, si potrà stare lontani da quelle passioni che gettano la maggior parte delle persone in condizioni di estrema gravità, passioni da cui la ragione ordina di astenersi, se solo potesse diventare legge?”

Platone è molto preoccupato per le relazioni sessuali omo infatti nelle leggi scrive chiaramente:

“ma come guardarsi dagli amori dei bambini, maschi e femmine, e da quelli delle donne che assumono il ruolo di uomini, o da quelli degli uomini che assumono il ruolo di donne, donde scaturisce tutta una serie di mali sia per gli uomini in privato, sia per gli stati interi?”

E quali sono questi mali?

“Chi infatti ama il corpo, e ha fame della giovinezza come di un frutto maturo, incita se stesso a saziarsene, e non attribuisce alcun onore alla disposizione dell'anima della persona amata: chi invece assegna un valore secondario al desiderio del corpo, osservandolo piuttosto che amandolo, mentre la sua anima concupisce un'altra anima, ritiene oltraggioso che un corpo voglia saziarsi di un altro corpo, e rispettando e venerando la temperanza, il coraggio, la nobiltà d'animo, l'intelligenza, vorrebbe sempre vivere castamente insieme al casto oggetto del suo desiderio.”

Platone non condanna l’amore tra i singoli, bensì condanna il cedere al piacere della carne compresi l’adulterio e la masturbazione oltre al sesso tra individui dello stesso genere. Il motivo è semplice, uno stato per essere forte deve avere figli, e se stiamo parlando appunto delle leggi da applicare ad una colonia Cretese in formazione, il discorso ha effettivamente senso ed è estremamente concreto.

Se leggiamo il Simposio di Platone che parla di amore, anche di individui dello stesso sesso, abbiamo una visione completa di quello che è l'amore per Platone, attraverso il mito dell'androgino:

 "I maschi, infine, che provengono da un uomo di sesso soltanto maschile cercano i maschi. Sin da giovani, poiché sono una frazione del maschio primitivo, si innamorano degli uomini e prendono piacere a stare con loro, tra le loro braccia. Si tratta dei migliori tra i ragazzi, perché per natura sono più virili. Alcuni dicono, certo, che sono degli spudorati, ma è falso. Non si tratta infatti per niente di mancanza di pudore: no, è i loro ardore, la loro virilità, il loro valore che li spinge a cercare i loro simili. Ed eccone una prova: una volta cresciuti, i ragazzi di questo tipo sono i soli a mostrarsi davvero molto bravi nell’occuparsi di politica. Da adulti, amano i ragazzi: il matrimonio e la paternità non li interessano affatto - è la loro natura; solo che le consuetudini li costringono a sposarsi ma, quanto a loro, sarebbero ben lieti di passare la loro vita fianco a fianco, da celibi. In una parola, l'uomo cosiffatto desidera ragazzi e li ama teneramente, perché è attratto sempre dalla specie di cui è parte." 

E ancora sempre dal simposio:

“L'amore fra uomini è bello solo se porta alla virtù.”

Scopare si, ma solo se non è fine a se stesso, ma un fine virtuoso.

Platone in quanto vero uomo politico è concreto: cosa bisogna fare se stai creando una colonia del tuo stato? Fai passare le giornate agli uomini a fare incularella o gli fai sfornare i figli a bomba pure se gli piace il cazzo?

La visione di Platone è pratica improntata allo stato e al bene sociale, per cui il piacere personale che non porta alla virtù è bandito in questa ottica.

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